MACCHINE COME ME (20/10/2019) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Ian McEwan

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

Sullo sfondo di una Londra lacerata da conflitti socio-politici e economici ( guerra delle Falkland, Brexit, attentati) si sviluppa la vicenda surreale, ma non più di tanto, di Charlie, giovane trentenne che ancora non ha capito cosa fare da grande. Dopo aver studiato antropologia, giurisprudenza e diritto tributario , dopo essere stato radiato dall’albo per frode fiscale, decide di investire tutta l’eredità della madre nell’acquisto di una meravigliosa macchina : un robot dalle sembianze umane  dotato di intelligenza artificiale di cui esistono sul mercato pochissimi esemplari:  Adam, il cui nome rappresenta l’incarnazione del sogno inseguito dall’uomo : riprodurre in laboratorio il mistero della creazione . E’ “ il trionfo dell’Uomo”!! che con la sua intelligenza può dar vita ad un suo replicante ,  a lui identico nel fisico, nella carne, nelle movenze, capace di pensare!!. La macchina -uomo sulla base degli imput ricevuti è in grado di incamerare dati, sequenze, voci, lingue, calcoli e sintetizzarli, elaborarli ,fare previsioni il tutto in pochissimi secondi, perfino provare emozioni e sentimenti come l’amore . Un miracolo!! E’ tale l’onnipotenza dell’uomo che Charlie può addirittura scegliere quali aspetti della personalità  fare prevalere in Adam  e graduarli anche di intensità grazie ad un menù a tendina che consente così di forgiare a scelta del Creatore qualcuno simile /dissimile a sè. Insomma l’uomo.macchina  incarna l’eterno desiderio dell’uomo di superare il limite postogli dalla natura raggiungendo così la perfezione. Ma la perfezione sarà sempre imperfetta così come l’etica . Infatti, se le regole di un gioco o i comportamenti a fronte di una situazione definita sono traducibili in una serie di byte, non così è per il resto poiché “ la vita è un sistema aperto, caotico pieno di trappole e finte, equivoci ed incertezze in cui ogni dato deve essere contestualizzato e poi interpretato” . Adam /robot, è bello, forte, ama e gode ,ma ha delle rigide regole “ “ non può recare alcun danno ad un essere umano e non può permettere che , a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno” Per le regole impostegli dal suo costruttore Adam sviluppa “la partita in modo chiaro ed incontestabile senza mai che la fine, quando arriva sia ambigua”, ma la vita non è così….sicchè quando Adam è posto davanti al bivio se far prevalere la coscienza, datagli dal rispetto delle regole o il benessere del suo “ padrone, la sua decisione è sorprendente … e il danno è consumato! Coscienza e scienza non possono trovare un punto di incontro! Un libro davvero inquietante, scritto molto bene, percorso interamente da una sottile ironia benevolente grazie ad  una prosa eccellente seppur non esente talvolta da virtuosismi , con un ritmo narrativo altalenante che prende nei momenti in cui la vicenda piega verso il trhiller , stanca quando si sofferma su spiegazioni informatiche accessibili agli addetti ai lavori, ma che, in ogni caso pone interrogativi con cui l’uomo dovrà inevitabilmente fare i conti.