Ennesima deludente prova di De Giovanni che, abbandonato il troppo inflazionato e malinconico Ricciardi si presenta al suo pubblico con una nuova “ eroina” Mina, al secolo Gelsomina Settembre , assistente sociale nei quartieri spagnoli di Napoli.

Ciò che caratterizza il libro è l’umorismo di cui si avvale l’autore nell’orchestrare il racconto. Le caratteristiche fisiche dei personaggi, i dialoghi, la caratterizzazione psicologica, tutto è pervaso da un ironia forzata , eccessiva al punto da divenire perniciosa. I protagonisti e non solo finiscono così col diventare caricature allo scopo, divertendo, di fidelizzare il lettore ad una nuova serie. E’ vero che i personaggi esprimono il loro universo culturale ma finiscono con il diventare macchiette stereotipate, la trama è tanto fragile da essere imbarazzante. Certo, il libro si fa leggere, in due ore hai finito e sicuramente assolve la sua funzione di intrattenimento, ma…..