Crudo, cattivo e urticante “La vita bugiarda degli adulti” con cui la Ferrante si ripropone al suo pubblico. Nel romanzo troviamo ben evidente il marchio Ferrante: il realismo, l’ambientazione, il linguaggio, l’attenzione ai giovani. E’ Giovanna, una ragazzina che vive dolorosamente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la protagonista. Figlia di genitori che sembrano ben rappresentare la casa del Mulino bianco, Giovanna assiste impotente allo sgretolarsi di tutte le sue certezze e dovrà prendere atto che il mondo adulto è un mondo ipocrita, cattivo e bugiardo. Giovanna dovrà faticare non poco per costruire la sua identità e tenterà di farlo attraverso varie fasi anche a costo di farsi molto, molto male, ma è il SUO modo, non imposto da quel mondo prima idolatrato e poi deludente. Un libro ben scritto di cui l’aspetto più interessante è proprio la scrittura forte, dura, diretta , in cui manca la speranza ( è come se l’autrice volesse a qualsiasi costo mettere in evidenza gli aspetti peggiori della realtà) che si inserisce fluidamente nella tetralogia già abbastanza nota e che lascia presagire l’inizio di una nuova serie.