Deludente prova dell’autrice di Hotel Silence, libro che ho tanto apprezzato, “Rosa candida” è un romanzo di formazione , di maturazione di un giovane poco più che ventenne che ad un certo punto della sua vita decide di liberarsi da tutte le responsabilità ( inclusa una figlia nata per sbaglio da un incontro casuale con una altrettanto giovane studentessa) per soddisfare il suo sogno: occuparsi di un famoso roseto caduto nell’abbandono in una lontana abbazia. Lonni non vuole essere padre, figlio, fratello; è alla ricerca di stesso, ma nella ricerca si sorprenderà nello scoprire quanto sia bello ed appagante prendersi cura di un esserino fragile. Il tema della genitorialità poteva risultare interessante se fosse stato sviluppato adeguatamente con l’approfondimento psicologico che meritava. Soprattutto appena delineata la figura della madre Anna. Piatto nello stile e nel linguaggio, il libro non “cattura” risultando trasandato e poco credibile.