Ancora una delusione… dopo “Rosa candida” ci ho riprovato, ma la contrapposizione tra Hekla, alla ricerca di emancipazione e Isey, la sua migliore amica che fa la mamma a tempo pieno limitandosi a sognare ciò che avrebbe potuto essere e non è, non mi ha convinta affatto. Tanti i temi accennati nel romanzo, ma nessuno davvero affrontato. E’ come se il gelo che caratterizza la lontana terra islandese abbia raggelato l’autrice che , a mio avviso, non riesce a creare un rapporto empatico con il lettore.