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I VAGABONDI (19/06/2020) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano
Autore: Olga Tocarczuk
Genere: narrativa straniera
Valutazione:
Su questo libro ha scritto magistralmente Lucia , anzi me lo ha consigliato proprio lei, quindi non potevo non condividere con lei un'opinione in proposito.
Libro molto sui generis , un libro-non libro con un impianto narrativo assolutamente e volutamente destrutturato, costituito da momenti, riflessioni, percezioni, incontri effimeri ,luoghi non luoghi , in cui la concezione del tempo e dello spazio risultano soggettivi e metaforici, ma con una forte coerenza tematica determinata dal concetto del vagabondare, del viaggio inteso come vita. Nessuno meglio dell’autrice esprime tale concetto che è il leit.motiv del libro:
“ E’ un viaggio della vita”, è tutto un vagabondare ,”perché è meglio ciò che è in movimento a ciò che sta fermo,” Ciò che non si muove è soggetto alla disintegrazione. Non importa dove si va, l’importante è vedere perché “vedere è sapere e quello che ho visto è mio”. Si diventa ciò di cui si entra a far parte; quindi sono quello che guardo”. Altrettanto interessante è la
dichiarazione dell’autrice sull’impellenza imprescindibile di scrivere. Afferma, infatti, che la lettura dei libri è come “un obbligo morale nei confronti del prossimo” pertanto ,la parola, la scrittura diventano impegno civile .Niente personaggi principali e non, niente descrizioni perché “descrivere è distruggere” , una prosa ora lenta, ora lapidaria, capitoli brevissimi e capitoli più sostanziosi ma mai troppo lunghi perché …è il movimento che conta; un libro che apparentemente manca di tutto ,ma ha tutto , che si può leggere di seguito , ma anche aprendolo a caso, che si può amare o odiare ,ma che sicuramente rende il senso della esperienza di vita di ciascuno di noi.