Ancora un libro che narra della voglia indomabile di un’Italia post guerra che ha voglia di ricominciare, di mettersi in gioco. In questo caso la vicenda si svolge in un piccolo paese delle Marche :Casette d’Ete, in cui si rattoppano scarpe. Ed è attraverso la vicenda di due sorelle (Annetta e Giuliana), molto diverse tra loro che assistiamo alla nascita ed allo sviluppo del miracolo economico grazie alla fatica, al duro lavoro , al sudore di quella gente che pretende un avvenire migliore per sé e i propri figli. Annetta è una ribelle anticonformista, Giuliana una ragazza silenziosa e responsabile. Sono molto unite, ma saranno divise da un uomo amato da entrambe. Il matrimonio tra Giuliana e Valentino metterà a dura prova il legame tra le sorelle che si lanceranno nella fabbricazione delle scarpe su scala industriale con una volontà, con una determinazione davvero encomiabili. La storia è molto garbata , piacevoli le descrizioni della vita contadina prima ed artigiana dopo di questo paese dell’entroterra marchigiano, quasi epico lo sforzo di superare gli ostacoli alla costruzione di una vita diversa e migliore, ben caratterizzati i personaggi, Se c’è un appunto da fare è relativo al finale che lascia un po’ interdetti.