Potente e vigoroso romanzo storico che trova a pieno titolo un posto di eccellenza nell’ambito della letteratura meridionalista. “ Gente del Sud “ è la storia della famiglia Parlante, una famiglia pugliese legata alle tradizioni ed alla terra, un terra amara ma d’amare. Sullo sfondo delle vicende della famiglia , c’è la Storia di un paese, le due guerre, il miracolo economico, il cambiamento dei valori che erano stati alla base di una civiltà contadina poi operaia ed infine borghese con tutte le implicazioni negative che ciò comporta. Bellissime le pagine dedicate allo scoppio ed agli eventi della Grande guerra. Riproducono , infatti fedelmente lo stato d’animo, il senso dell’onor patrio, l’evoluzione della coscienza dei contadini “ carne da macello” .Cipriano ne è il protagonista, l’interprete della volontà del nonno e del suo mondo in cui crede fermamente, ma attorno a lui non ruotano personaggi secondari; ciascuno, infatti ha una sua precisa identità, domina a tutto campo. Tra le figure femminili straordinario il ruolo di Adalgisa, la fantesca fedele e della nonna Checchina, donna risoluta, determinata, forte come solo le donne del Sud sanno esserlo. E tra quelli maschili, emergono : lo zio Aniello, uomo mite la cui vita , segnata dalle disgrazie, lo ha portato a chiudersi in sé senza per questo rinunciare all’amore fortissimo per il nipote in cui ritrova il figlio perduto, Costanzo, fratello scapestrato di Cipriano, inconcludente ma capace di grandi slanci, Ciccio, il fratello prete con la sua anima delicata e Angiolino , compagno, amico, fratello di Cipriano. Non si può, leggendo il romanzo non pensare alla lezione verghiana, ma in “ Gente del Sud” la roba è sì un valore , ma solo se accompagnato da senso di responsabilità, onestà , etica del lavoro, tutti valori che lentamente con le trasformazioni della società si disgregano sotto gli occhi estrefatti di Cipriano impotente ed incapace di cambiare per adattarsi a qualcosa che non condivide. Cipriano rappresenta, infatti, chi ha saputo sbracciarsi per dare senso all’Unità d’Italia, chi ha fatto della dura fatica e della responsabilità le guide della sua vita. E’ un romanzo da cui è difficile staccarsi per la potente vena narrativa che Mastrolonardo dimostra di avere e saper padroneggiare e che gli deriva , sicuramente, dalla frequentazione con la migliore tradizione letteraria ottocentesca. Una lettura consigliatissima che esalta l’amicizia, l’amore per la famiglia e i luoghi ( hanno nel romanzo un ruolo fondamentale) le scelte personali e il rispetto , parole e concetti oggi rari.