Singer non finisce mai di stupire i suoi lettori. Questa volta lo fa creando un personaggio davvero straordinario: Yasha che di mestiere fa il funambolo, il mago, l’illusionista; Yasha che cammina in perenne equilibrio su una fune; Yasha che è capace di liberarsi in un attimo da catene e lucchetti …peccato che Yascha faccia il funambolo anche nella vita! Da bravo lussurioso, si destreggia con agilità tra quattro donne svolgendo vite parallele, ma per lui appaganti, finché non sarà costretto a compiere una scelta che, portandolo a riflessioni di natura etica, gli farà fare un doppio salto mortale che causerà tanto male a chi gli è stato accanto. Sarà, però, proprio questo a portarlo a ripensare al suo modo di essere “ebreo”,ad avvicinarlo al suo Dio attraverso una vita ascetica di espiazione in netta contrapposizione alla precedente e peccaminosa vita da lui condotta. Veramente straordinario questo personaggio, inquieto, portato sempre ad interrogarsi , dominato dalla passione e attratto dalla voglia di redenzione (ricorda un poco alcuni personaggi di Dostojesky ) ma sempre umano, incapace di fare del male, tant’è che apprezza davvero le donne che gli girano intorno e con ciascuna di loro ha un rapporto gentile e fruttuoso; il problema è che vorrebbe soddisfare tutti e tutte e quindi si destreggia, salta, volteggia, gira e si avvita su stesso finchè il filo non si spezza!! Lo stile di Singer si coglie non solo nell’approfondimento del suo “ eroe” di cui porta alla luce le tensioni interiori, il dramma, ma anche nelle grigie descrizioni della Varsavia ebraica che rispecchiano la vita di un popolo destinato ad una perenne sofferenza.