LE CONFESSIONI DI FRANNY LANGTON (12/01/2021) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Sara Collins

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

Inizialmente ambientato in Giamaica e poi a Londra agli inizi dell’800, il libro è l’autobiografia di Franny, giovane mulatta cresciuta in Giamaica al servizio dei Langton ed “utilizzata” dal padrone per i suoi terrificanti esperimenti. Trasferita a Londra dove viene “ regalata” ai signori Benham dall’uomo che ne ha seviziato corpo e mente, viene accusata del loro omicidio. Viene infatti ritrovata addormentata nel letto di Madame con le mani sporche di sangue e con due cadaveri con cui fare i conti. Ed è un aula di tribunale in cui si svolge un ipocrita quanto scontato processo ai danni della “donna del diavolo” che ha avvio la narrazione effettuata in prima persona. Per tutti lei è colpevole malgrado Franny dichiari il contrario.  In effetti le cose non stanno proprio così come sostiene l’accusa ;  saranno  le bugie, le  diffamazioni basate sulla ferma convinzione dell’inferiorità della razza nera che porteranno Franny a volerla urlare la sua verità e lo farà nell’unico modo possibile… scrivendo della sua vita da quando era bambina al momento che la vede sul banco degli imputati. E’ ovvio che il tema principale sia la schiavitù e i pregiudizi di una Londra puritana nei confronti della gente di colore , in realtà ,però, il nucleo forte del libro è il grido di una donna che rivendica la propria libertà in quanto essere umano che pretende libertà di pensiero, parola e scelta. Il suo aguzzino le ha insegnato a leggere e a scrivere ed è alle pagine scritte con furia in carcere che Franny consegnerà la sua verità. Leggere è sempre stata una sua passione “ perché mi faceva sentire parte di un mondo al quale altrimenti non avrei avuto alcuna possibilità di appartenere”  e perché  “la vita si riduce a ben poco …eppure i romanzi ci permettono di illuderci che abbia un senso” Il libro sfrutta temi interessanti e si nutre di una scrittura abbastanza fluida , ma si percepisce un qualcosa di artefatto quasi fosse un esercizio letterario. Solo nella prima e nell’ultima parte si colora lasciando intravedere il cuore dell’autrice e facendo guadagnare tanto al personaggio , per il resto ho l’impressione che la Collins abbia mescolato con perizia ingredienti che da sempre fanno colpo sul lettore.