“Prendi la mano e rialzati
Tu puoi fidarti di me
Io sono uno qualunque
Uno dei tanti, uguale a te
Ma che splendore che sei
Nella tua fragilità
E ti ricordo che non siamo soli
A combattere questa realtà
Credo negli esseri umani
Credo negli esseri umani
Credo negli esseri umani che hanno coraggio
Coraggio di essere umani”….
Penso che le parole della canzone di Marco Mengoni siano appropriate a “ L’emporio dei piccoli miracoli” romanzo che è stato davvero una sorpresa. Scorrevole nella lettura , in esso trame e personaggi si intersecano agevolmente come i salti temporali poiché nel libro presente ,passato e futuro si intrecciano finendo con il creare una dimensione di atemporalità straordinaria. La vicenda surreale narrata crea una atmosfera da fiaba , lo stesso edificio dove ha sede l’emporio con quel suo aspetto sgangherato e corroso dal tempo appare come un castello incantato ed è lì che si svolge tutta la storia. Tre ladruncoli sprovveduti vi trovano rifugio dopo un furto e scoprono che quel luogo è stato il punto di smistamento di una fitta corrispondenza tra il vecchio proprietario e coloro i quali gli si rivolgevano per avere un consiglio su questioni che a loro stavano troppo a cuore. Lo scambio delle lettere di richiesta e risposte è fitto e travalica il tempo, definisce ed indirizza la vita dei personaggi incluso quella dei tre ragazzi che casualmente si trovano coinvolti nell’attività epistolare. Garbato, il libro letteralmente si divora e con una levità davvero straordinaria mette in risalto il significato dell’”essere umani”; la disponibilità, l’abnegazione, la solidarietà , la riconoscenza vengono premiati ed esaltati gettando così una luce di speranza, anzi di credo necessari ad andare avanti in questo momento storico così buio in cui il termine “ umanità “ sembra aver perso qualsiasi senso. Consigliatissimo!
PS. Mi piacerebbe poter indirizzare una lettera all’Emporio Namiya…..chissà…