E’ un inusuale Haruki quello che si confronta con il lettore in questa brevissima riflessione accompagnata da illustrazioni straordinarie dal vago sapore infantile . L’autore noto per il suo modo di scrivere e per le vicende surreali narrate ci stupisce dando spazio alla sua di voce ed alla sua di vita. Nello specifico il testo è infatti un malinconico ricordo di quel che fu il suo rapporto con il padre e di come ciascuno di noi pur essendo una piccola goccia irripetibile ed unica rimane sempre inglobata in una massa d’acqua. “Io sono il figlio qualunque di un uomo qualunque” scriverà infatti. Interessante perché ci mostra un Haruki umano, fragile molto vicino a chi legge.