Brevissimo ritratto della vita di due scrittori Rocco Carbone e Pia Pera amici dell’autore scomparsi prematuramente, l’uno a seguito di un incidente automobilistico, l’altra di Sla. Trevi ben delinea i caratteri diversissimi dei due l’uno con un carattere difficile, molto ostinato, l’altra intelligente, gioiosa che troverà sollievo dalle delusioni anche amorose nel vivere in campagna a contatto con la Natura. Anche questo libro molto incentrato sul particolare, sulle relazioni intime che legano l’autore ai due scrittori scomparsi tuttavia c’è almeno un tentativo di alzare lo sguardo dal sé rivolgendolo agli uomini a cui non è dato sapere “ lo scoglio contro cui andranno a sbattere e perché”. Tutti, da soli, ,scriverà, navighiamo verso “quell’inciampo”,( l’autore sottolinea il concetto di solitudine ) per cui affiora un sottinteso invito a godere dell’attimo perché poi di noi non rimarrà nulla ed anche quando riusciremo a sopravvivere nel ricordo di chi ci ha amato , il tema di foscoliana memoria viene reinterpretato in chiave decisamente pessimista o realistica se vogliamo perché con la morte di chi ci ha consentito di estendere la nostra vita anche noi con lui finiremo nel NULLA .Nell’insieme , però, un libro poco accattivante.