Come in “ Tutto chiede salvezza” anche ne” La casa degli sguardi” il tema prevalente è la sofferenza , nella fattispecie quella di chi chi tenta di scalare il baratro in cui è precipitato a causa dell’alcolismo . Ad aiutarlo in questa drammatica ascesa sarà proprio il dolore. Anche questa storia in parte autobiografica è ambientata in ospedale , in questo caso , però, viene fuori una narrazione cruda ,reale. Con uno sguardo spannato da retorica o patetismi ed un linguaggio tagliente ( a mio avviso l’aspetto migliore del libro) Mencarelli ci narra non solo il suo inferno, ma anche quello di coloro che lo circondano e come la scrittura alla fine abbia un valore “ catartico”. Libro interessante, tuttavia trovo che la produzione letteraria italiana sia eccessivamente ripiegata su se stessa esclusivamente intimistica , incapace di uscire dal proprio piccolo smisurato ego.