VOLEVO ESSERE MADAME BOVARY (22/01/2023) - a cura della prof.ssa Anna Cosenza Toscano


Autore: Anilda Ibrahimi

Genere: narrativa straniera

Valutazione:

 

 

Interessante testimonianza di un  femminismo in bilico tra tradizione che vuole la donna sposa , angelo del focolare e proprietà dell’uomo e ribellione che si manifesta anche con il tacco 12 o con gli  abiti succinti. Hera , donna albanese conosce la capacità delle donne di contestare gli stereotipi proposti ed imposti da una cultura maschilista attraverso  la letteratura :Anna Karenina e soprattutto Madame Bovary sono le sue eroine, donne che hanno tradito le convenzioni borghesi per seguire l’amore. In fuga dal suo paese straziato , arrivata e radicata  in Italia , Hera è una donna emancipata a tutti gli effetti, ma qualcosa la spinge a tornare nel suo paese di origine con un amante che le propone lo stesso archetipo maschile da cui era fuggita. Desiderio, voglia di trasgressione si scontrano con il modo di essere dell’uomo , con un concetto di possesso che la soffoca e la spinge ad allontanarsi nuovamente in nome di un’autonomia, soprattutto intellettuale, conquistata faticosamente. Insomma Storia di un’educazione sentimentale potrebbe essere il sotto titolo del libro che , sinceramente, non mi ha preso più di tanto. L’ho trovato algido ed un po’ “ di maniera” . L’aspetto più lodevole, a mio avviso, è l’aver voluto attribuire alle due lingue ( albanese ed italiano) il dualismo che caratterizza i due modi di vivere e concepire il proprio essere donna.