Storia di un’amicizia a tre ( Adrien, Nina e Etienne) che sin da piccoli si scelgono e si promettono di non lasciarsi mai perché la loro amicizia sarà più forte di ogni cosa. MA sarà davvero così? il fluire del tempo, i fatti accaduti a ciascuno di loro non li cambieranno al punto da non cercarsi più ? Sono stata spinta a leggere il libro poiché il primo della Perrin “ Cambiare l’acqua ai fiori” mi era piaciuto tantissimo, ma nel leggere questo ultimo, che vuole essere un inno all’amicizia , scritto probabilmente sulla scia del successo editoriale del precedente, sono rimasta profondamente delusa. Intanto la lunghezza, la monotonia, la lentezza del romanzo sono, a mio avviso estenuanti ed anche irritanti. La narrazione attraverso voce di Virginie (giornalista il cui ruolo nella vicenda si rivelerà all’ultimo)procede attraverso salti temporali troppo veloci che dagli anni 80 arrivano al 2017 anno in cui avviene il ritrovamento di una macchina in fondo ad un lago ,accadimento che punterà un riflettore su un fatto che evidentemente ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’ amicizia dei giovani . La trama mi è risultata farraginosa e in alcuni tratti scontata come i dialoghi che ho trovato banali. Insomma un romanzo di formazione che non mi ha per nulla soddisfatta.