Storia di un’amicizia troncata e riannodata ( forse) a distanza di anni tra due ragazzi –uomini che si trovano su fronti opposti. Uno poliziotto, l’altro manifestante al corteo di Genova in occasione del G8. Il libro si legge velocemente ma è, a mio parere, un’occasione mancata per approfondire quanto accaduto nel 2001 prova ne sia che i fatti sono narrati solo dal punto di vista di Massimo, il poliziotto e mai di Pietro , il sognatore che voleva cambiare il mondo. Manca anche un adeguato scavo psicologico dei personaggi ed un’analisi di cosa li abbia portati a separarsi. Ciò che emerge inequivocabilmente è però la ferma condanna di quanto accaduto e l’imperizia, il pressapochismo, la sottovalutazione, la paura delle forze dell’ordine trovatesi impreparate di fronte ad un evento che andava gestito in altro modo anche sul piano della comunicazione. Peccato, un’occasione perduta!