Storia molto toccante di infanzia negata a bambini bosniaci che vengono trasferiti da un orfanotrofio che li ospitava e dove i genitori li avevano collocati per tentare di preservarli dalle bombe, in Italia durante un’operazione umanitaria . La vicenda, ispirata a storie vere, si colloca sullo sfondo della guerra in Bosnia Ergegovnia e dell’assedio di Sarajevo. Quattro i protagonisti : due fratelli diversissimi tra loro, una bimba ed un ragazzo allontanato dai genitori per salvargli la vita. Si sa che durante un conflitto i bambini sono coloro che pagano il prezzo più alto in termini non solo fisici ma di evoluzione affettiva soprattutto. In questo caso si potrebbe obiettare che l’intervento dell’Italia e l’ospitalità offerta ai piccoli è stato un gesto altruistico e lodevole. Certamente! Ma che prezzo hanno dovuto pagare questi bambini? Allontanati dai genitori, portati in un paese straniero di cui non conoscevano nulla neanche la lingua hanno dovuto in tempi rapidi cercare di adattarsi ed accettare la loro nuova situazione. Ma non tutti riusciranno a farlo anche perché il prolungamento della guerra farà sì che dagli iniziali sei mesi di permanenza si passi a quattro e più anni duranti i quali molti piccoli verranno dati in affidamento e poi in adozione dal momento che non si riuscirà ad avere alcuna notizia dei genitori biologici. Oscar, però, non dimenticherà mai l’odore della sua mamma né riuscirà mai ad integrarsi, mentre Sen , il fratello determinato a cambiar vita ,cancellerà il passato per aderire ad un nuovo modello di vita. Nada, la ragazzina il cui nome significa “ nulla”, è in realtà il personaggio più forte capace di resistere senza spezzarsi ai colpi che la vita le infligge; infine Danilo in continua contraddizione con se stesso. La lettura cattura e travolge. I temi dell’abbondono, dello sradicamento, della difficoltà ad accettare nuovi genitori, delle devastanti conseguenze della guerra, dell’amore che fiorisce sulle macerie, dell’amicizia che resiste negli anni vengono trattati con delicatezza senza, però, alcuna sottrazione alla verità e con un’intensità che purtroppo, a mio parere, decresce nella parte finale senza comunque inficiare nel complesso la validità del libro non solo testimonianza storica ma monito a fare tesoro di quanto accaduto anche se , considerando il presente ,agli uomini della Storia non importa proprio nulla.