In questo romanzo ambientato nella sonnolente provincia francese dove l’amenità del paesaggio fa da contraltare alle miserie umane, Simenon con la solita maestria, in poche pagine delinea un universo concluso. Due i protagonisti, un giovane di buona e ricca famiglia appena rilasciato dalla prigione dove ha scontato un lunga pena per essersi macchiato di un delitto ed una matura vedova che in lui vede la possibilità di vivere infine e pienamente una vita di piacere. Ossessivo l’attaccamento della vedova al giovane Jean che , dopo alcune settimane vissute in una sorte di torpore, si risveglia alla vita provando fremiti incontenibili per una ragazza più giovane. In questo clima matura la tragedia che è tragedia di solitudine, di vite spezzate, di drammi che esplodono in quelle provincie dove il perdurare di valori atavici quali l’ attaccamento alla terra e al lavoro solo apparentemente sono sani valori perché , al contrario, consentono l’affiorare di istinti primordiali che riducono l’uomo a bestia.