Due fratelli con le rispettive mogli si recano a cenare in un raffinatissimo ristorante, ma quella che potrebbe sembrare una piacevole cena tra parenti si rivela ben presto un’occasione per far emergere sentimenti repressi tra i due fratelli e soprattutto un motivo per ritrovarsi tutti insieme a decidere cosa è meglio fare per salvaguardare i propri figli e far sì che non si rovinino la vita.
La cena è un libro interessante, per l’inusuale divisione non in capitoli ma in parti che riproducono le fasi della cena, a partire dall’aperitivo fino a concludersi con la mancia, per l’indagine psicologica a cui il narratore sottopone tutti i partecipanti , per la crudezza con cui viene raccontata una certa società borghese arroccata nella strenue difesa dei propri privilegi certa di essere al di sopra di tutto e tutti. Una lettura gradevole che pone da una angolazione diversa il tema della dicotomia tra Giustizia morale e giustizia umana.