Il racconto di un esule libico il cui padre è sparito nelle galere libiche così come tanti altri oppositori al regime di Gheddafi. Il Padre è colui che traccia la strada, che detta le regole , è il ponte che proietta verso la vita ;per questa mancanza il figlio non smette mai di cercarlo e quando , dopo trent’ anni riesce a tornare nella sua terra, la ricerca di qualsiasi informazione utile a ricostruire la vicenda del padre continua incessante.. Non si tratta, a mio avviso, di un romanzo ,ma di una testimonianza drammatica sulla storia della Libia, a cominciare dalla colonizzazione italiana fino a quasi i giorni nostri, sulla storia di una famiglia smembrata dall’arresto proditorio ad opera di agenti del servizio segreto egiziano ( il pensiero inevitabilmente corre a Giulio Regeni) , sulle responsabilità che l’Europa e nello specifico l’Italia hanno avuto nel determinare la tragedia che perdura di un paese, di un popolo, di individui. Davvero molto interessante ed istruttivo.