Acciaio n. 1 si dovrebbe intitolare il libro della Avallone poichè trattasi di un romanzo forte, duro, scomodo per certi versi poichè costringe il lettore a fare delle riflessioni che ,spesso, sull'onda dell'emotività neppur si affacciano alla mente. Il tema è: è giusto che chi , soprattutto se giovane, ha commesso un gravissimo reato , possa rifarsi una vita? Quando la colpa cessa di essere tale e le ombre nere che hanno oscurato il cuore di chi ha commesso atroci delitti possono liquefarsi nella luce di una nuova vita fatta di lavoro, amore , " normalità"? E' possibile che la società perdoni o meglio dimentichi? e alle vittime e ai loro familiari , alla loro vita negata per sempre chi ci pensa? Il tema è attualissimo, data l'elevata incidenza di delitti commessi da giovanissimi, l'ispirazione è la recente cronaca nera, lo spunto la storia di Emilia che è stata reclusa per quattordici anni in un carcere minorile per aver commesso un grave delitto e che in carcere ha vissuto l'inferno sia per le negate pulsioni giovanili sia per il senso di colpa istillatasi nel suo animo lentamente. La sua vita dietro le sbarre in compagnia di ragazze che come lei devono pagare un debito alla società si svolge tra laboratori, lezioni , abbrutimenti e desideri di rivalsa. All'autrice preme sottolineare il valore riabilitativo da dare alla pena comminata , preme mettere in risalto figure come educatrici o direttici che credono fermamente nel fatto che il carcere non possa essere solo punitivo ma debba essere accompagnato da una possibilità di riscatto offerta a chi ha sbagliato,ma al contempo non impone il proprio punto di vista...lascia molto spazio alla libera e individuale scelta, costringendo, però, questo sì il lettore a porsi il problema di un' altra vita ( quella del reo) negata. Ma con le vittime come la mettiamo? la realtà, lo sappiamo , è ben diversa e lo sperimenta Emilia rifugiatasi alla fine della condanna in uno sperduto paesino dell'Abruzzo con il deliberato intento di nascondersi, fuggire dalla realtà. Sarà qui che incontrerà Bruno, anche lui perseguitato da sensi di colpa ed animato dal desiderio di negarsi alla vita. Bruno è la luce, quella luce che inarrestabile si insinua, schiarisce, accende la vita di Emilia. L'incontro di due anime in pena complementari e determinanti l'uno per l'altra farà sì che quella macchia nera, pur rimanendo sullo sfondo sbiadisca. Libro molto intenso, ben scritto, potente e profondo. Consigliatissimo .