Ancora un breve romanzo in cui Simenon da prova delle sue straordinarie capacità di dipingere ad acquerello dolci paesaggi francesi i cui ritmi di vita sono scanditi dalle maree, ancora un libro dove con le parole, Simenon scalpella la coriacea superficie di una società piccolo borghese per portare alla luce le miserie che , invece, la caratterizzano. Jean , il protagonista , è un giovane adorato dalle zie con cui vive. ( ricorda un po' il protagonista de " Le signorine di Concarneau" Lo coccolano, gli comprano la moto, prendono per lui tutte le decisioni possibili persino di sposare una ragazza di cui Jean sembra essere invaghito. Ma le cose non fileranno per il verso giusto , il matrimonio non sarà quel che Jean aveva sognato perchè via via si renderà conto di essere stato sempre uno strumento nelle mani delle zie. Tuttavia questo non lo porterà all'emancipazione; l'acqua fangosa dell'oceano ritrattasi avanzerà , come da sempre, velocemente fino a coprire ancora con una coltre di fango tutti i vermi che la sua ritirata aveva portato alla vista. Ancora una volta un piccolo cameo di un autore davvero unico.