Grandioso, epico romanzo di respiro ottocentesco , I fratelli Askenazy narra la STORIA dell’Europa ( l’ascesa della borghesia , l’affermarsi del capitalismo borghese e della lotta di classe, la rivoluzione russa e , come costante un radicato antisemitismo che porterà alla Shoà e alla dispersione del gruppo ebraico askenazita.
Protagonisti del libro due fratelli gemelli : Samcha e Jacob diversissimi tra loro e fisicamente e per carattere ,sempre in conflitto; in realtà campeggia a tutto tondo l’epica e drammatica figura di Samcha che, nella sua cieca determinazione di affermarsi ,finisce con l’assumere la dimensione tragica di eroe .Tutto è narrato da quest’autore che forse meritava maggiori riconoscimenti, e tutto è narrato con pacatezza per mettere bene in risalto come gli Ebrei nella storia siano sempre riusciti a rialzarsi e riaggregarsi proprio per la capacità tutta loro di costituire “ gruppo” conservando una propria identità culturale e religiosa . Sarà , però, l’irrompere di forze capitalistiche a dar vita a divisioni al suo interno e quindi a creare nel gruppo una crepa che non lascia presagire nulla di buono.Interessante anche il tema della solitudine e della mancanza dell’amore. Nel romanzo, infatti, non c’è il sentimento dell’amore quasi che l’affanno della società europea lo abbia del tutto eliminato. Gran bel romanzo da assaporare a poco a poco in queste sere autunnali.